Raggiunta Dubrovnik, si torna…

Martedì 13
Partiti prima dell’alba, alle ore 5 da Lastovo, e subito issiamo il gennaker per raccogliere quel poco di vento da Nord.
Rotta 90 su Dubrovnik, attendiamo il sorgere del sole.
All’alba la brezza diminuisce e ci costringe ad accendere il motore.
Quale occasione migliore per visitare il parco naturale di Mljet.
Una tempesta di blu turchese e verde smeraldo ci investe all’ingresso della baia di Polace. La baia è ampia e ben protetta, diversi ristoranti offrono gratuitamente l ormeggio con corpo morto ai propri ospiti, Noi abbiamo scelto di dare fondo nella parte NW della baia contornati da una rigogliosa pineta. Scesi a terra con la pinaccia facciamo l’esplorazione dell’interno a cavallo di nuovissime mountain bikes noleggiate nel paesino a buon prezzo. Abbiamo affrontato salite impegnative ma grazie alla buona preparazione atletica dell’equipaggio, comunque sempre consigliata ad andar per mare, siamo riusciti a completare il giro del lago interno in tre ore.
Vale veramente la pena visitare questa meraviglia per la folta pineta e l’antico monastero benedettino che sorge su un’isola al centro del lago. Risaliamo in barca alle 17 e ci godiamo il tramonto navigando lungo la costa dell’isola verso SE.
Al calar del sole decidiamo di trascorrere la notte nella piccola baia di Okuklje. Individuiamo dapprima il potente faro di Sveti Andrija, quindi quello di entrata nella baia posto su punta Stoba e in piena oscurità procediamo all’ingresso, guidati unicamente dal piccolo faro verde e prestando la massima attenzione per la presenza di alcuni scogli affioranti.
Diamo fondo davanti al paesino in 6 metri armando un grippiale per la presenza di blocchi di cemento e catene.

Mercoledì 14
Sveglia all’alba nella incantevole baia di Okuklje: è stato emozionante entrare di notte ma ancor più svegliarsi in questa piccola insenatura tonda circondata dal paesino e dalle montagne.
Sperdiamo l’ancora e ci dirigiamo sull’isola di Sipan, la più grande delle Elafiti , gruppo di isole a NW di Dubrovnik famose per le piccole baiette immerse nella pineta e poco abitate.
Presa di gavitello nella profonda baia di Sipanska Luka, dove ci aspetta una golosa colazione al sole: ne approfittiamo per fare un briefing riassuntivo dei primi tre giorni di missione. Analizziamo lo stress dell’equipaggio all’ingresso di un porto e cosa deve fare il comandante per gestirlo. Lasciato il gavitello, rotta su Dubrovnik, sfiliamo gli antichi bastioni sul mare e osiamo entrare nel vecchio porto dove attracchiamo, tra lo stupore generale, al molo maestro. Subito dopo aver fatto le foto di rito, i comandanti delle barche per turisti, ripresisi dallo sbigottimento iniziale, ci invitano a cogliercela rapidamente.
Diamo fondo nella rada all’ingresso del porto e anche ad una pentola di maccheroni all’amatriciana. Perlustriamo la città vecchia sbarcando con il tender. Decidiamo di procedere con una RCO (recupero capacita operativa ) dell’equipaggio e della barca dopo quattro intensi giorni di missione . Passiamo pertanto la notte all’ACI marina dove facciamo rifornimento di acqua, gasolio, viveri. Stringiamo amicizia con un marinaio croato che ci segnala un ottimo ristorante lungo il fiume. Alla fine della giornata festeggiamo con scampi alla buzara e brodetto di pesce al Vibula. Di notte si alza la bora, ma è un’altra storia…

Giovedì 15
Ore 8,30, lasciamo il comodo ormeggio dell’ACI e discendiamo il fiume a motore. Durante la notte la bora si incanala lungo il letto del fiordo soffiando violenta.
Fuori in mare persiste ancora un vento sostenuto che ha spazzato durante la notte la foschia del giorno prima, facendo risaltare le vette ancora innevate dei Balcani.
La missione continua con la perlustrazione dell’arcipelago delle Elafiti: alle 10 diamo fondo nella baia di Celo sull’isola Kolocep. Colazione e briefing, durante il quale abbiamo parlato degli argomenti da affrontare prima di prendere il mare con un nuovo equipaggio il primo giorno di crociera.
Oggi è il giorno della signora Bolina, il vento gira a NW e rinforza, riprendiamo a bordeggiare passando nel canale tra Lopud e Sipan.
Incomincia il percorso di rientro verso Trogir, scegliamo di navigare nel Mljetski Canal risalendo il vento che ha raggiunto 20 nodi.
Al calar del sole puggiamo per raggiungere la piccola baia Trstenik sulla penisola di Peljesac, dove passeremo la notte.
LEGGI IL DIARIO DELL’ESPLORAZIONE

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